Qui si enuncia qualcosa d'inedito attorno al malinteso che presiede al bilancio di ciò che si fa e attorno all'enigma della differenza e della varietà con cui ciò che si fa si scrive. Quale industria? Quale impresa? Quale bilancio? Da quale apertura procede il bilancio? Secondo quale aritmetica si redige? Perché la riuscita dell'impresa è affidata al racconto, alla poesia, nonché all'oralità, al modo di scrittura pragmatica? Attraverso quale lingua si redige e si scrive il bilancio? Quali sono i flussi che entrano nella valutazione e nel giudizio? Qual è il bilancio dell'avvenire? Quale bilancio sarà in grado di qualificare Milano, l'Italia, l'Europa? Quali sono i dispositivi di valore dell'impresa e come s'instaurano? A queste e a altre rilevanti questioni qui troverete risposta.