L'errore può essere definito un racconto di formazione, sebbene la protagonista non sia un'adolescente ma una donna di sessant'anni. Una verità inconfutabile e volutamente tenuta nascosta cambia la sostanza di quello che sa di se stessa e della famiglia, costringendola a rivisitare il passato e mutando la percezione della sua immagine allo specchio. La forma del diario permette di scattare istantanee, fermare momenti e situazioni che verranno spiegati dall'immagine successiva, come fotogrammi di una storia che racconta un tentativo di ricomposizione operato attraverso la raccolta ossessiva di frammenti: le cose che si sanno, quelle che si immaginano e quelle che si ignorano, le foto tradotte in parole, i sogni e i ricordi, i segreti, compongono il percorso di conoscenza e costruzione di sé. Percorso necessario, dopo che un esame del Dna porta la protagonista a un'indagine che è anche interiore. La narrazione diventa lo strumento per spezzare l'incantesimo, la formula magica che libera dal sortilegio in cui il segreto tiene prigionieri. Prefazione di Luciana La Stella.