Edda Sartori con l'aiuto del figlio Enrico, morto per overdose nel 1985, descrive nel libro visioni, apporti, trance, viaggi fuori dal corpo, premonizioni, psicofonia e anche l'intervento diretto su immagini fotografiche. Sempre con l'aiuto del figlio Enrico pratica anche la pranoterapia. Edda Sartori considera queste facoltà un dono divino, del quale si ritiene uno strumento; afferma infatti che avendo ricevuto molto, sente di dover donare molto, pur nei limiti delle sue capacità umane.