«La psicanalisi è costitutivamente (in)attuale. Di più: non è un sapere trasmissibile, qualcosa cioè che si possa apprendere perché qualcuno ci conduce sulla "retta via" o perché ci svela il "segreto della vita". Invero, non è qualcosa che si configura in quanto impiegabile, applicabile dacché non si inscrive nell'àmbito della pragmatica, ossia dell'impiego strumentale che procura una determinata utilità. Di fatto, non è capitalizzabile. Tanto meno interviene ad hoc; se mai è un intervento a sproposito che produce spostamenti, articolazioni, "mutamenti di stile". Inutile, quindi, attendersi qualcosa dalla psicanalisi. Proprio per questo la psicanalisi sovverte il pensiero dominante, come del resto qualsiasi pratica legata ad uno "scopo", ad un "fine", e che per tanto intende l'esperienza come investimento produttivo, saggia e (per)severante accumulazione di quanto dovrebbe costituire il premio finale per gli umani. Ne viene che ciò che si con-figura in termini di salvezza è quanto di più distante ci sia dalla psicanalisi».