Il desiderio è costituito da due tendenze che possono contrapporsi antinomicamente o comporsi armonicamente: la tendenza ad appagarsi e la tendenza a perpetuarsi. Il desiderio è desiderio di qualcosa, di ciò che lo appaga - dunque tendenza ad appagarsi -, e insieme desiderio di desiderare, di sussistere come desiderio, dunque tendenza a perpetuarsi. Queste due tendenze si contrappongono antinomicamente se il desiderio si estingue con l'appagamento. Estinguendosi, con l'appagamento, il desiderio di qualcosa, resta insoddisfatto il desiderio di desiderare. E, viceversa, il soddisfacimento del desiderio di desiderare implica il restare inappagato del desiderio di qualcosa. Ma, se il desiderio coesiste con l'atto dell'appagamento, tali tendenze possono comporsi armonicamente: il desiderio può appagarsi in virtù della propria tendenza a persistere, non a suo discapito. È quanto emerge da questo saggio, attraverso un'analisi critica del tema del desiderio nella nostra tradizione culturale, con particolare riferimento all'opera di Sartre, ma anche a quella di Freud, Lacan, Bion, Platone.