Negli ultimi decenni la svolta relazionale, avvalorata dai risultati delle ricerche nelle neuroscienze e dal riconoscimento della validità della teoria dell'attaccamento, ha comportato uno scambio maggiore tra le diverse scuole di psicoanalisi e tra queste e altri indirizzi psicoterapeutici. La concezione delle motivazioni e del dinamismo psichico, non più incentrata sulle spinte e sui conflitti pulsionali, ha reso attuale il pensiero di autori il cui dissenso con la tradizione psicoanalitica, come Adler, Jung, Rank, Ferenczi, ne aveva determinato l'espulsione dal movimento psicoanalitico ma aveva tuttavia ispirato successivamente molti importanti modelli psicoterapeutici e segmenti significativi della psicoanalisi contemporanea. L'insieme di questi sviluppi e la convergenza intorno a paradigmi epistemologici basati sulla centralità delle esperienze relazionali nella formazione della psiche definiscono un panorama del campo psicoterapeutico assai meno frammentato di quanto la rivalità tra le diverse istituzioni non porti a credere. Il libro dimostra come in una impostazione inclusiva, ma non eclettica, sia possibile ricomporre approcci e modalità d'intervento derivanti dalla ricca tradizione della psicoanalisi e dalle principali scuole di psicoterapia per affrontare i più diversi contesti di cura, da quelli di maggiore complessità a quelli aperti a nuove prospettive di crescita nell'area della creatività e della spiritualità, così come nel trattamento delle coppie, delle famiglie e delle comunità colpite da traumi collettivi.