Émile H. Malet si interroga in questo volume sulle radici ebraiche del pensiero freudiano, e sulla costante preoccupazione di Freud di mettere la psicoanalisi al riparo da qualsiasi tentazione o contingenza religiosa. Freud non ha mai fatto mistero della sua ascendenza giudaica - utilissimo da questo punto di vista è il «Piccolo catalogo di citazioni a proposito di Freud e l'ebraismo» nella seconda parte del volume - non rinnegandola mai pur non essendo certo un devoto religioso e un praticante, ma definendosi piuttosto un "ateo", o un "agnostico". Il difficile compito del fondatore della psicoanalisi è stato infatti quello di elaborare una teoria del funzionamento psichico ed una pratica clinica che in diversi modi ereditavano un modo di pensare tipicamente ebraico, e allo stesso tempo di porla come un sistema universale, laico e non incline a compromessi. Prefazione di Abraham B. Yehoshua.