Ci sorprendiamo spesso ad aver scritto qualcosa che un minuto prima non avevamo neanche in mente. Ci sorprendiamo che un lettore abbia scovato in una nostra frase un senso a cui non avevamo assolutamente pensato mentre scrivevamo. Dunque uno scrittore può certamente essere letto, ma scopre talora anche di "essere scritto". E questo è l'ES, uno dei due protagonisti del dialogo drammatico di Alessia Mennitti che presentiamo in queste brevi righe. L'altro protagonista è l'IO. Nel dialogo, entrambi sono oggettivati come fossero persone autonome l'una dall'altra. Sono unicamente "ES" e "IO", senza bisogno di articolo. Sono persone? Diciamo che sono due personaggi in cerca della stessa persona, che scoprono alla fine di "essere" quella persona. (Dalla prefazione di Giovanni Ricciardi)