La guida di un veicolo rientra tra le attività complesse che richiedono l'intervento di tutte le funzioni cognitive e abilità di tipo motorio, valutativo e decisionale; data la pericolosità della conduzione di un veicolo nel tessuto urbano ex extraurbano, il compimento di tale attività necessita di una condizione psicofisica ottimale. Tuttavia gli studi sull'incidentalità stradale dimostrano come la componente umana sia prevalente e presente nella quasi totalità dei casi (in più del 90%) nelle forme più diverse: distrazione e uso dei telefoni cellulari in primo luogo, e poi aggressività e violazione delle norme giuridiche e sociali, uso inappropriato di alcol etilico, di farmaci, malattie cronico-degenerative, deficit della vista, uso di droghe, stress e affaticamento ed altri ancora. La neuropsicologia e l'ampia ricerca presente in letteratura, possono in questo caso rivelarsi utili per comprendere meglio il fenomeno inerente gli incidenti stradali e il ruolo determinante del comportamento umano, sia in condizioni psicofisiche ottimali che alterate. Da questo differente punto di vista la neuropsicologia può fornire conoscenze utili al legislatore, a chi si occupa di prevenzione, ma anche a chi, ai fini legali, è preposto alla ricostruzione degli incidenti stradali, ossia i Periti Analisti Ricostruttori.