L'ansia è una condizione psichica e affettiva in grado di rendere difficile ogni aspetto della vita. Esperienza comune e trasversale a ogni disagio emotivo, essa è il primo motivo di accesso ai percorsi di cura. È una manifestazione che attanaglia la persona e che affligge psiche e corpo, entrambi protagonisti del disagio soggettivo. A partire dalle riflessioni di Freud, il senso del sintomo ansioso mostra l'intreccio tra malessere individuale e partecipazione alla vita sociale. L'incontro tra il soggetto e l'angoscia è generatore di un'inquietudine degna di attenzione psicoanalitica. Tale incontro perturba, incalza, devasta e interroga. Emancipata da un riduzionismo psichiatrico, l'angoscia incarna la possibilità di apertura verso il nuovo. L'essere umano, infatti, vacilla; ed è proprio a partire da questa instabilità che può scaturire l'incontro con la propria verità. Un soggetto senza ansia, invece, è un soggetto che non desidera e, in quanto soggetto senza desiderio, fa della sua vita una tomba. L'emergere dell'angoscia, come manifestazione di un eccesso, potrebbe spaventare ma anche avvicinare il soggetto al desiderio. L'amore è l'incontro con un altro essere umano, ma gli esseri umani sono imperfetti e l'imperfezione genera ansia. Dunque, l'amore degno di tale nome, che persiste e dura nel tempo, prevede una quota di ansia da gestire. In questo libro, gli autori offrono una prospettiva originaria del fenomeno cogliendo e declinando la complessità del tema; l'ansia della morte, l'ansia dell'amore, l'ansia del desiderio e l'ansia del godimento sono trattate a partire dalle basi psicoanalitiche e per mezzo di casi clinici. Il testo si rivolge a specialisti del settore che intendono approcciarsi a uno sguardo integrato sulla reale possibilità di cura del fenomeno ansioso. Prefazione di Vittorio Lingiardi. Postfazione di Chiara Massazza.