"Gambe e braccia magrissime, colorito grigiastro, occhi acquosi e anima tenebrosa. Così arriva Omar infilato in una tuta da ginnastica blu di almeno tre misure più grandi della sua. 'Buongiorno', esordisco sorridendo e tendendogli la mano. Nessuna risposta se non un'occhiata di striscio e la sua mano destra che di buona regola avrebbe dovuto incontrare la mia, si ritrae scattosamente nella tasca larga dei pantaloni." Vite che sembrano segnate sin dall'istante in cui hanno avuto inizio. Esistenze strazianti, logorate dalla droga e da condizioni ai limiti del pensiero umano. Ma nonostante tutto, nel fondo più assoluto, la possibilità di riemergere per respirare, anche se per un singolo istante, sembra sempre possibile. Un'alternativa sembra esistere sempre e comunque. Poche pagine per tentare il lettore, qualsiasi egli sia, verso una prospettiva nuova, condivisa sempre, nel bene e nel male di ogni relazione umana, anche la più desertica, anche quella di chi sembra non riuscire a vivere senza l'anestetico della sostanza.