L'autore esercita da molti anni a Pisa l'attività di analista, ma in veste di psicoanalista junghiano non ortodosso, quindi aperto ad altre teorie e metodi. In quest'opera espone una serie di sogni da lui interpretati con l'arte e la "finezza" ispirategli da uno "spirito zen". Il libro è, contemporaneamente, autobiografico, e narra della vicenda umana dell'autore che si è aperto al mondo, all'esistenza, trovando nell'ispirazione divina chi gli suggerisca il metodo più idoneo per l'interpretazione onirica.