Essere genitori è difficile. Spesso ci si sente smarriti, esauriti, preoccupati di fallire e deludere le aspettative dei nostri figli. Questo avviene perché negli ultimi anni ai genitori è stato venduto un modello di educazione performativo che non funziona. I più popolari approcci genitoriali si basano sulla gestione del comportamento dei bambini affinché questo si adegui al nostro stile di vita, senza concentrarsi sull'aspetto fondamentale: far crescere degli esseri umani che hanno emozioni, pensieri, atteggiamenti in completa autonomia. Focalizzarsi sui bambini pensandoli persone piuttosto che cuccioli da addomesticare ci permette, infatti, di dare loro il supporto necessario per sviluppare quelle abilità emotive, relazionali e psicologiche di cui avranno bisogno nel resto della loro vita. È quello che fa ne Il metodo Good Inside la dottoressa Becky Kennedy, psicologa clinica di fama internazionale, che ha creato un vero e proprio movimento che coinvolge milioni di genitori in tutto il mondo. Un approccio che privilegia il legame con i figli piuttosto che la correzione dei loro comportamenti, la comprensione delle loro emozioni piuttosto che la repressione. Grazie a una scrittura immediata e lucida, la dottoressa Kennedy struttura un metodo che parte da principi generali per poi fornire soluzioni efficaci a situazioni concrete che ogni genitore, solo e impotente, si trova a fronteggiare durante l'educazione dei bambini: cosa fare quando fanno i capricci o litigano con i fratelli, quando non riescono a gestire l'ansia da separazione o, noi genitori, le loro lacrime disperate, quando fanno i maleducati o non prendono sonno. Il metodo Good Inside è basato sulla fiducia reciproca, sulla comprensione e su un principio semplice di cui, però, spesso ci dimentichiamo perché siamo stanchi o stressati: tutti i bambini sono bravi anche quando fanno i cattivi.