Con la sua virtuosistica scrittura in grado di mescolare memorie, critica culturale e giornalismo, nei quattordici saggi che compongono questa raccolta, Leslie Jamison esplora le profondità oceaniche della bramosia e le riverberazioni dell'ossessione. «Lascialo gridare, lascialo bruciare» è un libro sul perché ci raccontiamo delle storie per vivere. Immerge il lettore in vite sconosciute, una donna guarita dal canto della "balena più solitaria al mondo"; una famiglia convinta che il loro figlio sia la reincarnazione di un pilota perduto; le relazioni umane che si instaurano tra i devoti abitanti di un mondo online che precorre il metaverso; un intero museo dedicato alle reliquie dei cuori infranti, e si chiede come possiamo essere testimoni delle mutevoli verità delle vite altrui mentre cerchiamo una connessione più profonda con le complessità delle nostre. Spesso paragonata a Joan Didion e Susan Sontag, e ampiamente considerata una delle voci distintive della sua generazione, anche grazie al successo della sua precedente raccolta di saggi "Esami di empatia", Jamison si interroga sulla propria vita, le rotture sentimentali, il diventare una matrigna, la maternità, il parto, con la stessa sfumatura e lo stesso rigore con cui approccia i suoi soggetti. Il risultato è una profonda meditazione sull'isolamento, il desiderio e i conflitti affrontati da tutti coloro che scelgono di raccontare storie vere sulla vita degli altri.