"Fine del Lavoro" sostiene che il paradigma economico sia il vero ostacolo all'autorealizzazione dell'individuo e quindi allo sviluppo della Civiltà umana. L'umanità ha compiuto uno scatto evolutivo, qui definito Contro-Evoluzione Etica, per cui il senso del suo agire non sta più nell'economia, che ha mutuato in sé le regole (evolutive) della lotta per la sopravvivenza, ma nel passaggio fondamentale dall'io al tu. Il lavoro, oggi, è un compromesso di sopravvivenza che serve per dedicarsi al vero Lavoro: realizzare il proprio potenziale. Ma questo Lavoro è possibile, e non sempre, solo a livello intimo, famigliare: l'agone pubblico è dominato dalla legge economica. Il che conduce alla schizofrenia: restringere l'universale al particolare è una violenza, oltre che una contraddizione in termini. Fine del Lavoro vuole: fornire gli elementi scientifici per comprendere i passaggi logici evolutivi che hanno portato a questo salto evolutivo (1° capitolo); mostrare le contraddizioni dell'individuo contemporaneo, denominato Uomo Sincronico (2° capitolo); delineare la Contro-Evoluzione Etica, per una direzione visionaria e già reale del più che necessario cambiamento epocale (3° capitolo).