Le violenze psicologiche, di qualsiasi forma e grado, sono sempre generate all'interno di un contesto relazionale ristretto. L'attore della violenza psicologica è di fatto motivato a mettere in atto comportamenti aggressivi per difendere il proprio ambiente che ritiene minacciato dalla vittima. L'obbiettivo di questi comportamenti è sempre volto all'esclusione o all'annientamento del bersaglio della violenza. Questi comportamenti avvengono soprattutto laddove carnefice e vittima condividono uno stesso spazio fisico, che sia la famiglia o il luogo di lavoro. In Italia esistono precise norme giuridiche che tutelano il lavoratore molestato, tuttavia non è semplice riconoscere la portata e la centralità delle molestie, soprattutto se psicologiche, in relazione al danno manifestato dal soggetto che si presume averle subite. In questo libro vengono chiariti gli aspetti diagnostici e quelli giuridici del mobbing. Vengono inoltre descritti i criteri per il ricnoscimento e la prevenzione delle violenze psicologiche nei luoghi di lavoro.