Intorno agli anni Novanta inizia a diffondersi in Giappone una nuova sindrome psichiatrica chiamata Hikikimori che in lingua giapponese significa "isolarsi, stare in disparte", e si riferisce a giovani adolescenti che decidono di ritirarsi dalla vita sociale, senza avere nessun tipo di contatto diretto con il mondo esterno. Si tratta di un fenomeno che interessa per lo più ragazzi maschi dai 14 ai 20 anni, ma con gli anni che avanzano non mancano segnalazioni di giovani adulte in isolamento e di persone che, superati i vent'anni, permangono in volontario esilio nella propria casa fino a tarda età. Qual è la situazione attuale? Oggi la sindrome Hikikimori non esiste soltanto in Giappone, ma è arrivata in molti altri Paesi tra cui anche l'Italia, dove attualmente si calcolano 70.000 ragazzi con questa patologia mentale. Basandosi su recenti studi internazionali, il testo ripercorre la sindrome dalla sintomatologia alle ipotesi terapeutiche, passando per il ruolo della famiglia, la realtà virtuale e proponendo una serie di considerazioni sociologiche. L'autore, medico e psichiatra, si rivolge non solo a studiosi e professionisti della salute mentale, ma anche a insegnanti, operatori, famigliari.