Persone, lavoro e organizzazione costituiscono un intreccio di fenomeni complessi. La concezione antropocentrica del lavoro rimette al centro del sistema produttivo l'esperienza della persona: gli aspetti cognitivi ed emotivi riprendono spazio e considerazione umana dopo la lunga stagione di industrialismo duro, che aveva profondamente segnato l'esperienza umana di molti lavoratori. Oggi più che mai la riflessione sul lavoro, sempre più appiattito perché quantitativamente ridotto, è opportuna. Partendo dall'infelice stagione tayloriana, il volume ripercorre l'evoluzione dei modelli e dei concetti elaborati per descrivere e interpretare la realtà lavorativa e organizzativa, anche quando genera sofferenza: lo stress, la sindrome da burnout e il mobbing vengono proposti come una lettura introduttiva alle psicopatologie provocate da infelici condizioni di lavoro. Il testo si propone come strumento di conoscenza per studenti e professionisti della psicologia applicata ai contesti organizzativi.