Questo è un libro sulla lettura di Lacan, conservato a lungo in fondo a un cassetto della scrivania, quasi un résumé a proprio uso e consumo. Una personale lettura di Lacan, che cerca di abbandonare un incontro esegetico per tentare invece la sorte di accettare la sua sollecitazione: "I miei scritti non li ho scritti perché vengano capiti, li ho scritti perché vengano letti. Che non è per niente la stessa cosa". È proprio da questa lettura di Lacan che l'incontro con il linguaggio si fa incontro con il sociale e può prendere forma il desiderio di capire, che è un desiderio senza fine inteso come non tradire il desiderare in atto, piuttosto che la sua reificazione. Prefazione di Luciana La Stella.