Da Ackerman a Minuchin, i pionieri della terapia familiare hanno sempre messo al centro del loro lavoro l'ascolto dei bambini in difficoltà. Aperto e semplice nel suo modo di proporsi, il bambino è naturalmente il miglior aiuto per chi cerca di capire, nella rete fitta delle resistenze individuali e delle collusioni o delle complicità interpersonali, quello che veramente accade dentro la famiglia che viene in terapia. Quello che ai terapeuti della famiglia spesso è sfuggito è lo spazio che si dovrebbe dare ai racconti, ai sogni, ai desideri e alle paure del bambino che dalla sua famiglia o da parte della sua famiglia è stato allontanato e che dell'ascolto di un terapeuta ha un bisogno più personale e particolare per poter elaborare il lutto delle separazioni cui la vita lo ha costretto. È a questo tipo di mancanza che tenta di porre riparo questo testo basato sulle storie di bambini ascoltati. Gli interventi di cura capaci di dare ascolto alle storie dei bambini che vivono delle infanzie infelici sono purtroppo molto rari sia per la cecità dei politici che ignorano il diritto alla cura di questi bambini sia per la mancanza di cultura psicoterapeutica negli operatori del settore.