L'autrice offre, con questo suo lavoro, materiale per un attenta riflessione sull'etica della relazione terapeutica. Il suo modo di incontrare ed essere incontrati dalla persona-paziente racconta di pulizia, sincerità, autenticità, e chiarezza. Si evince, dal Suo lavoro l'essenza dell'esserci nell'incontro con l'Altro sofferente. Colpisce la sensibilità di chi legge l'estrema attenzione e rispetto che l'autrice ha nell'entrare in contatto con la persona-paziente, quasi appare come ospite di riguardo dell'incontro. Si percepisce la capacità di accogliere ciò che l'Altro porta, ciò che narra di sé, con dolcezza, delicatezza e grazia. Si coglie la sensibilità, la morbidezza, la soavità nel non usare a proprio uso e consumo il racconto offerto. "In un dialogo spontaneo, in una lezione autentica (non mero modulo scolastico), in un abbraccio non convenzionale, in un duello non per finta, in tutto ciò l'essenziale non si attua in un mondo neutro ma in un mondo tra-i-due, in una dimensione accessibile solo a quei due. Qui il richiamo di Barbara Fabbroni è imperativo." (Bruno Callieri)