Questo volume raccoglie diversi scritti, articoli, saggi e riflessioni accomunati dalla presenza costante di una tensione, di un desiderio antico - forse infantile - di sapere, di conoscere, ma anche dalla consapevolezza dei limiti della nostra possibilità di indagine dell'animo umano. Ebbene, questa tensione non poteva essere meglio descritta se non con il termine di "inquietudine", senza voler dare a questa parola un significato negativo, tutt'altro, ma proprio come ad indicare quella spinta inesausta e costante che nasce dall'interno dell'individuo e che lo accompagna poi per tutta la vita. Spinta debitrice di tutto ciò da cui questa inquietudine deriva, ovvero degli oggetti che sono quelli propri della psicoanalisi, tenuti insieme da una sorta di "filo comune", che concerne la pratica e la teoria analitica: in altre parole, le domande sottese a questi testi riguardano il modo in cui si realizza quel passaggio tra l'esperienza che deriva dal lavoro clinico e la sua traduzione in riflessione e teorizzazione. Contiene un'intervista a Zygmunt Baumann su "I disagi della civiltà".