Per quanto si cerchi spesso di inquadrarlo in una logica di tipo meramente funzionale, l'handicap psichico o mentale, soprattutto quello grave, non può fare a meno di rivelarsi allo sguardo e alla sensibilità di chi vi si accosta come una ferita profonda, insanabile, al cuore stesso dell'essere del singolo individuo. La donna e l'uomo che, come si usa dire, sono portatori di un handicap appaiono schiacciati da un fardello troppo gravoso da sostenere senza che la soggettività ne sia fortemente compromessa e invalidata. Affrontare la questione della disabilità intellettiva orientati da una riflessione psicoanalitica vuol dire porsi un interrogativo fondamentale - generalmente eluso - sull'esistenza dell'inconscio (o, per essere più precisi, sulle forme particolari che esso può assumere) in persone che sono, in maniera più o meno grave, compromesse dal punto di vista intellettivo e cognitivo. Con i contributi di: Pierre Bruno, Ambrogio Cozzi, Franco Lolli, Adriano Ferrari.