Nella convinzione che il lavoro di integrazione sia il modo più utile per dare alla psicoterapia relazionale la dignità di una disciplina unificata, il volume coniuga il modello clinico intergenerazionale con le nuove acquisizioni che derivano dagli studi e dalle ricerche sul trauma. In particolare questi studi portano a interrogarsi sulle modalità e sugli strumenti per affrontare le situazioni che presentano disregolazione emotiva e ostacolano, quindi, la desaturazione dello spazio necessaria a fare della relazione terapeutica un luogo di sperimentazione e di mentalizzazione dell'esperienza. D'altra parte oggi sempre di più e con maggiore frequenza ci troviamo davanti a esordi precoci dei disturbi alimentari, a comportamenti violenti agiti in presenza di incapacità a regolare emozioni e impulsi e a forme gravi di ritiro sociale, che sottendono funzionamenti border e che nella valutazione dei contesti di appartenenza rilevano spesso nella storia dei genitori lutti o traumi non elaborati. In queste situazioni, in cui sono in gioco il corpo, gli agiti e le memorie sensoriali, è necessario interrogarsi nell'esperienza clinica sulle modalità e le tecniche più utili a facilitare il processo terapeutico. In quest'ottica, il volume descrive il ragionamento clinico e la relazione terapeutica e presenta numerose tecniche - sperimentate in modo originale dall'Istituto di Terapia Familiare di Siena - accompagnate da esemplificazioni cliniche che possono fornire agli psicoterapeuti in formazione e ai clinici curiosi un'occasione di arricchimento del proprio repertorio terapeutico.