L'odierna disfatta culturale della psicanalisi ha assunto proporzioni tali da dissolvere - dopo oltre sessant'anni di accese discussioni - la contrapposizione fra psicanalisi laica (Laienanalyse) e psicanalisi medicalizzata (rinominata "psicoterapia a indirizzo psicanalitico"), riformulandola come una contrapposizione fra chi pratica la psicanalisi nella legalità e chi lo fa nell'illegalità, tra chi può esibire i titoli della competenza professionale e chi è imputato del reato di ciarlataneria. Questa estrema semplificazione, imposta col pretesto di "tutelare l'utenza" e trasformare la psicanalisi in professione sanitaria ha soffocato ogni suo impulso sovversivo della psicanalisi, che è stata trasformata in una sorta di terapia sociale per una sana soluzione dei conflitti dell'Io, dove è eliminato tutto ciò su cui un benpensante non si rompe la testa, ed è ammesso solo ciò che incoraggia all'adattamento sociale e rende più idonei a "giocare per vincere" al gioco della società.