Che cosa nasconde il nostro "sé"? O meglio: che cosa intrappoliamo dentro noi, del nostro passato, che cerchiamo di tenere a bada, e invece esplode in maniera così inaccettabile, trasformandoci in esseri disumani? Anche in questo caso una risposta c'è. In ognuno di noi, scrive Antonio Ventre in questo ultimo suo lavoro, esiste una zona d'ombra, una "zona interna nascosta" dove nascondiamo a noi e agli altri le esperienze negative della vita, il non risolto, fin dall'infanzia, per dimenticare e allontanare le sensazioni negative. Ma le esperienze tornano, sotto forme diverse, come e quando meno ce lo aspettiamo. "In una società soccombe soprattutto chi non ha un buon livello di benessere psicologico", è la tesi di Ventre. Viviamo in una società altamente stressante. Lo stress si manifesta in ognuno di noi in modi diversi, fisicamente, ma con risvolti anche più profondi. I primi, evidenti come un mal di testa, una tachicardia, fino al rischio infarto, i secondi coinvolgono il nostro equilibrio interiore, abbassano le difese e fanno emergere ciò che di noi vorremmo tenere relegato.