La grafologia, segnala le avventure dello spirito; occuparsi della scrittura significa seguire le tracce del corpo che conducono a modi di esistenza, percorsi, direzioni invisibili. Il grafismo parla direttamente a colui che l'osserva, non diversamente da un sorriso o dalla forma di un tratto del volto. I segni grafici, infatti, funzionano come traccia, impronta, ma nello stesso tempo anche come indice di colui che li ha prodotti. Nella scrittura certi segni espressivi sembrano evocare un determinato sentimento di somiglianza con una data emozione. È un sentimento prodotto come effetto di senso, piuttosto che una proprietà ontologica, inscritta nell'oggetto. In questo modo, la scrittura si costituisce come un microcosmo: metafora del mondo e volto dell'animo umano.