L'amore è un bisogno dell'uomo: un legame che mette insieme due persone facendo trovare a ognuno sicurezza nell'altro. La sorgente dell'amore si lega alla percezione del proprio limite, della fragilità umana. Non riguarda solo «lui» e «lei», esiste anche tra fratelli, tra padre e figlio, tra madre e figlio. C'è nell'adolescenza, diverso da quello che nasce nella vecchiaia. Domina la convinzione che l'amore appartenga alla magia, che sia promosso da «un colpo di fulmine», da «un'attrazione fatale», fino all'immagine di due mezze mele che per caso costituiscono, nell'unione, un frutto unico. Ma è una mitologia da superare. Questa Lettera è rivolta a tutti, giovani e adulti, e mostra che un «vero» amore è una costruzione e richiede la verifica di condizioni che emergono dall'esperienza quotidiana. Non si riducono all'attrazione o alle emozioni di una «sera indimenticabile». Non basta un semplice contratto, ma occorre godere della condivisione e ancor più del compromesso, inteso come saper trasformare due idee diverse in un'unica visione: una risorsa sottovalutata ma necessaria, affinché la relazione d'amore disegni una storia esistenziale che gode del presente, ma senza dimenticare il futuro, come lo spazio dei desideri. Solo così si perpetua quella «forza straordinaria che è parte inestricabile dell'umano».