È sempre difficile trasformare in parole il dolore senza snaturarlo, senza tradire il suo senso. Ed è difficile in una realtà che preferisce dimenticarlo o nasconderlo dietro a un benessere illusorio. Che lo si voglia o no, chiunque dovrà prima o poi confrontarsi con esso: tanto vale allora imparare a guardarlo negli occhi e non cercare di sfuggirlo. Vittorino Andreoli si fa qui testimone del dolore, non per sintetizzarlo in aride teorizzazioni ma per addentrarsi nella sua concretezza più viva, nel suo manifestarsi più autentico, offrendo al lettore molti suggerimenti per superare questa esperienza. E per capire che, in fondo, averne consapevolezza significa poi saper apprezzare pienamente la profondità del suo opposto, la gioia.