Gli autori rivisitano il concetto freudiano di "sublimazione" come autocura e, successivamente, la nozione bioniana di "pubblicazione", intesa come comunicazione agli altri e al gruppo di quei frammenti di conoscenza che il singolo ha potuto cogliere nel proprio percorso di sviluppo. Il gruppo viene fertilizzato dalla ricerca di conoscenza del singolo e viene così indotto a evolvere a sua volta e ad ampliare la ricerca di conoscenza dell'intera comunità. Per i terapeuti e gli psicoanalisti (ma anche per gli insegnanti e gli educatori) il vertice proposto dal volume consente di portare in primo piano la prospettiva del divenire, del futuro sviluppo individuale e gruppale, favorendo l'emancipazione da visioni focalizzate sulla storia passata che privilegiano, talora in modo meccanico, le precoci vicissitudini traumatiche. In questo libro l'individuo è colto come un soggetto sempre potenzialmente capace di emanciparsi dalla coazione a ripetere, di trovare la propria cifra personale e di creare la propria esistenza in connessione con la comunità.