Guglielmo Giannini e Umberto Bossi, Achille Lauro e Antonio Di Pietro, Marco Pannella e Leoluca Orlando, Francesco Cossiga e Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Beppe Grillo: il populismo ha avuto così tante e diverse espressioni nell'Italia repubblicana da far definire la penisola il «laboratorio ideale» o addirittura il «paradiso» populista. Cosa ha determinato questa situazione? E, soprattutto, che cos'è davvero il populismo? Un'ideologia, un semplice stile politico, una mentalità? Quali sono le sue caratteristiche? Lo si può considerare una patologia della democrazia o una sua componente inevitabile, che ne segnala le disfunzioni e le promesse non mantenute?