Il dovere di disciplina ed onore, che l'art. 54 Cost. richiede ai cittadini cui la collettività affida l'esercizio di funzioni pubbliche, investe con particolare forza coloro che, per mandato politico o per attributi professionali, assumono le responsabilità più alte. Il dovere di disciplina e onore si rispecchia, infatti, nello status soggettivo connesso alla titolarità della carica, che comprende le responsabilità di vario ordine e le eventuali immunità, le cautele concernenti l'accesso alle cariche e l'esercizio dei relativi poteri (ineleggibilità, inconferibilità, incompatibilità, doveri di astensione), gli oneri (dall'obbligo di prestare giuramento fino ai doveri di trasparenza e ai divieti di pantouflage). L'A., richiamati gli antefatti storici e le premesse costituzionali, si propone di inquadrare in modo sistematico, in una prospettiva essenzialmente giuridica, lo status di coloro che compongono il ceto politico-amministrativo della Repubblica: politici (parlamentari, membri del Governo, componenti dei consigli e delle giunte regionali e comunali) e amministratori (cariche di vertice, dirigenti, amministratori degli enti pubblici e degli enti privati in controllo pubblico), allo scopo di cogliere, nelle luci e nelle ombre le rilevanti trasformazioni operate nel corso delle tormentate riforme politiche e amministrative dell'ultimo trentennio.