Luigi Fabbri (Fabriano 1877 - Montevideo 1935) è l'esponente anarchico da cui vengono elaborate tra le due guerre le più stimolanti analisi interpretative di fenomeni della portata del bolscevismo e del fascismo. Nel bolscevismo Fabbri intuisce i segnali premonitori di quelle tendenze degenerative in senso autoritario e burocratico delle quali altri avrebbero tardato anni ad acquisire consapevolezza; il fascismo viene percepito non solo come strumento della controrivoluzione borghese a fronte dell'avanzata del movimento operaio organizzato, ma anche nella sua originale connotazione totalitaria e nel significato del prodotto di una generale crisi spirituale della società europea generata dall'immane sconquasso della Prima guerra mondiale.