L'idea dello stigma sociale è ormai alle spalle. L'astensione non può essere interpretata solo come un sintomo, come una mancanza, come un deficit. Al pari di altre azioni, prende parte alle trasformazioni delle forme contemporanee di politicizzazione e di espressione democratica e al movimento di ricomposizione degli attributi della cittadinanza moderna. Rispetto a qualche anno fa, la ricerca consolida alcuni risultati: la volatilità del voto è crescente e si esprime sia attraverso il cambiamento del partito votato sia attraverso la fluidità del voto e del non voto; l'astensione non è necessariamente espressione di una marginalità politica e sociale, anche se istruzione e reddito ne spiegano una parte consistente; l'astensione è una modalità di un repertorio di azione e si affianca al voto o alla partecipazione alle attività di movimenti o gruppi informali. Resta da capire cosa questo comporti per le istituzioni democratiche nell'era della postdemocrazia.