In questo scritto Rosmini, portando alle estreme conseguenze le tesi di Robert Owen, Charles Fourier, Étienne Cabet e Saint-Simon - e prima del socialismo scientifico di Karl Marx - muove una forte critica alle teorie socialiste e comuniste offrendo una visione "cattolico-liberale" della società. L'autore difende il concetto della proprietà - che si genera, assieme agli altri beni della società civile, dalla libertà - e auspica una collaborazione tra lo Stato e la Chiesa per arrivare a rispondere ai bisogni della collettività.