Dalla fine dell'Urss al grave deterioramento dei rapporti con l'Occidente. Trent'anni di politica del Cremlino descritti da un protagonista d'eccezione. Un testo fondamentale per comprendere le dinamiche che hanno portato all'attuale drammatica crisi internazionale. Sin dalla caduta dell'Unione Sovietica, Mosca ambisce a riaffermarsi come protagonista sullo scacchiere globale. In questo trentennio, tuttavia, le sue posizioni sono sempre state poco note e spesso distorte in Occidente. Il testo di Aleksej Puskov colma quindi un vuoto nel panorama editoriale italiano, consentendo al lettore di conoscere, senza mediazioni, il punto di vista russo su questioni cruciali come allargamento della Nato, Siria, questione ucraina, politiche commerciali e dossier energetico. Puskov è un testimone d'eccezione della politica russa, sin da quando, giovanissimo, iniziò a lavorare nello staff del presidente Gorbacëv. Politico influente, con molte legislature alle spalle nei due rami del Parlamento, è uno dei maggiori esperti russi di affari internazionali. Con un'analisi tanto chiara quanto profonda e rigorosa, l'autore offre uno spaccato dell'evoluzione della società e della classe politica del suo paese: dalla caduta dell'Urss ai drammatici anni Novanta di El'cin, dall'ascesa di Putin fino al recente deterioramento dei rapporti con l'Occidente, poi sfociato nella sanguinosa guerra in Ucraina. Prefazione di Paolo De Nardis.