Come è stato possibile che gli stati europei, nel giro di poche generazioni, abbiano costretto a shock culturali l'Impero Ottomano e la Russia nel XVIII secolo, la Cina della prima metà dell'Ottocento, il Giappone della seconda metà e l'Africa fra la fine del XIX e il "secolo breve"? Come mai gli Europei, cristiani, in piena cultura illuministica, hanno gestito la tratta degli schiavi? Su quali basi ideologiche si è diffuso l'antiumanesimo dell'Ottocento e della prima metà del Novecento nei confronti degli operai dell'industria, dei soldati della prima guerra mondiale, delle donne, dei popoli d'Asia e d'Africa? Come è stato possibile che, nella cultura europea, abbiano potuto attecchire ideologie e forme statali totalitarie? A queste ed altre domande cerca di rispondere il saggio di Biagio Pittaro, incrociando alcuni parametri fondamentali per analizzare la storia del pensiero degli ultimi trecento anni: l'umanesimo e il suo contrario, l'antiumanesimo; il cosmopolitismo internazionalista da una parte e l'autarchia commerciale e culturale nazionalista dall'altra. Utile come approfondimento per licei e appassionati di filosofia.