L'intento del presente lavoro è approfondire come i fatti del 1956, le denunce di Krusciov contro Stalin, l'invasione d'Ungheria, l'VIII congresso del Pci, e gli anni immediatamente successivi fino al IX congresso del 1960, si riverberarono nella Federazione comunista di Latina. Se vi furono abbandoni, cedimenti elettorali, resistenze verso la togliattiana "via italiana al socialismo" e come queste vennero superate, in che modo si innescò un mutamento politico-culturale in una Federazione che Pietro Ingrao, membro del Comitato federale dal '53 al '60, definiva affetta «da diffuso settarismo».