"Ci sono due modi di osservare la natura. C'è un modo dolce, basato sulla pazienza, sulla concentrazione, sull'adeguare i propri tempi a quelli esistenti in natura.Da questo tipo di osservazione nasce la capacità di riprodurre, per quanto possibile, i suoi meccanismi al fine di alleggerire alcune fatiche e di soddisfare i bisogni dell'uomo senza rompere l'armonia del suo rapporto con essa.C'è un modo violento, frettoloso, ostile, che, senza averne compreso i meccanismi crede di poter adeguare con la forza la natura a ciò che per lui, nella sua infinita presunzione, è più comodo pensare. Ed è quest'ultimo che informa tutta la scienza di questo nostro infelice secolo, che guida, per dir meglio, la politica della scienza onnisciente che fa acqua da tutte le parti, che devia il corso dei fiumi, che abbatte le foreste, che cementifica il territorio, che spezza l'atomo, che pretende di curare la malattia con la morte. Il modo che sta distruggendo un pianeta".