"Esigiamo nell'interesse di tutti una grande onestà. Onestà nei comizi, onestà nei discorsi, onestà nelle piazze, nella compilazione delle liste, nella formulazione dei programmi, nella propaganda capillare, nei manifesti, nelle voci, nelle frasi, nei giornali, dovunque! [...] per il bene di tutti. [...] Onestà e libertà, giustizia e verità, [...] democrazia [...] sono i punti ideali del nostro programma". "Siamo alla vigilia delle elezioni amministrative che dovranno dare alla nostra città la sua rappresentanza, espressa dalla libera volontà del popolo. È vigilia d'armi. Ma le armi dovrebbero essere leali e cortesi". "L'elezione di molti giovani alle amministrative ha aperto una nuova prospettiva [...] affinché essi possano divenire una forza politica capace di realizzare in concreto il principio di solidarietà [...] occorre curare anche la preparazione tecnica amministrativa [...] e l'inquadramento giuridico sulla struttura amministrativa periferica". "Non attendiamo di essere minoranza per sentire il pungolo della sconfitta. Sarà troppo tardi [...] non esistono ostacoli che la volontà e l'entusiasmo non riescano a superare. [...] Dare il senso della forza, dell'equilibrio, della serietà degli intenti, della capacità politica [...] difendere a denti stretti la verità". "Vogliamo fare, senza esitazione, le riforme. E le riforme si fanno per gradi e la storia ce lo insegna. Non possiamo precipitarci. In un periodo di riassestamento finanziario, la precipitazione è la rovina. Sarebbe anche la guerra civile [...] una riforma che assicuri una perfetta giustizia non esiste. Ma nonostante questo noi le riforme le faremo; e non per una ragione tattica, né di forma, ma per [...] quella aspirazione profonda a una maggiore giustizia" Lello Lombardi. Prefazione di Paolo Acanfora.