I tradizionali poteri militare ed economico non sembrano più sufficienti a spiegare l'assetto internazionale affermatosi a partire dalla fine della Guerra Fredda. La ridefinizione degli equilibri mondiali, rimessa a una politica di potenza affidata alle forze della tecnologia e della ricerca, evidenzia fenomeni di decentramento che in parte affrancano gli Stati dall'eccessiva rigidità derivante dall'appartenenza a unioni o alleanze. Non trascurando nuovi strumenti di analisi, come il soft power e lo smart power, il volume insiste sui contorni della nuova Guerra Fredda tecnologica e della frammentazione del potere globale, che ormai tende a oltrepassare la stentorea divisione tra democrazie liberali a economia di mercato ed autocrazie dispotico-stataliste. Dalla multipolarità, così delineata, si rafforza la necessità di esprimere visioni per il futuro in cui riprenda vigore il sogno di un'Unione europea federale, come bisogno avvertito anche nel resto del mondo.