La "questioneµ della coesione non è mai stata così centrale nella vicenda europea. Le crisi che si sono succedute negli anni più recenti hanno reso sempre più evidenti le implicazioni in termini economici e sociali di differenziazioni e diseguaglianze territoriali, mentre la «geografia dello scontento» europea ne disegna i riflessi sul piano politico e le ricadute in termini di comportamenti elettorali e di rapporti tra cittadinanza e istituzioni. Mai come oggi è chiaro il nesso strettissimo che corre tra «sviluppo armonioso» e costruzione comunitaria e la necessità di caratterizzare l'azione europea e quella nazionale in questa direzione. La politica di coesione - cui è dedicata oramai larga parte del budget dell'Unione - è chiamata, dunque, al suo impegno più significativo, al pieno dispiegarsi di tutte le sue potenzialità: sul piano finanziario, su quello realizzativo e di «europeizzazione» amministrativa, su quello del rafforzamento del legame di fiducia tra cittadini e istituzioni europee. Il volume ripercorre la storia di questa politica, ponendo in luce i suoi punti di svolta, le modifiche nel suo funzionamento, le personalità e i contesti che ne hanno plasmato la direzione. Una vicenda che parte dagli anni Cinquanta del secolo scorso e arriva alla fase attuale, in cui, oltre ai Fondi strutturali, anche il Dispositivo per la ripresa e la resilienza europeo e il PNRR italiano hanno al centro il tema della coesione economica, sociale e territoriale. Nella prospettiva di un'azione pubblica sempre più incisiva e qualificante, lo scritto indica alcune tendenze di sviluppo possibili: per una politica di coesione più connessa alle grandi missioni europee, più attenta ai territori, più vicina alla cittadinanza.