L'esilio svizzero diventa per il futuro presidente della Repubblica un osservatorio privilegiato da cui seguire le fasi finali del crollo del fascismo e il delinearsi degli assetti della nuova Italia. Nel settembre 1943, temendo di finire come ostaggio nelle mani della Repubblica di Salò, il settantenne Luigi Einaudi decide di riparare in Svizzera, e passa a dorso di mulo il Gran San Bernardo con la moglie Ida. Trova riparo a Losanna, dove lo aspettano altri rifugiati. Einaudi annota fittamente sui taccuini ogni minimo evento della sua nuova esistenza di esule.