Scrivere può essere un esercizio di cittadinanza, un modo per continuare a chiedersi da che parte stare, specie in tempi di crisi e di incertezza. Licia Priami, classe 1946, ex militante di base del Pci, reagisce allo scioglimento del partito e all'affermazione politica e culturale del berlusconismo inviando lettere a "l'Unità" - il suo giornale - e condividendo riflessioni, dubbi e passioni con amici e parenti. Il volume raccoglie un'ampia selezione di queste lettere politiche e di amicizia, scritte tra 2001 e 2012, in cui l'autrice s'interroga con intelligenza e ironia su molte questioni aperte della contemporaneità: la crisi della democrazia rappresentativa e dei partiti, la perdita di valore sociale del lavoro, il revisionismo storiografico e il ritorno dei fascismi, il rapporto tra religione, masse e potere, le retoriche populiste, il razzismo, la disinformazione.