Da sempre gli uomini sognano di liberarsi dal flagello della guerra, anche se è impossibile negare che, ai crocevia della storia, la strada del progresso umano sia spesso passata per i conflitti militari. La borghesia francese, ad esempio, dovette difendere le conquiste della sua Rivoluzione dagli assalti della reazione europea in una serie di guerre rivoluzionarie. L'esercito rivoluzionario francese, sconfiggendo i Prussiani a Valmy, aprì una breccia decisiva nel muro eretto dalle vecchie classi feudali sulla strada della storia. I comunisti non sono pacifisti. Essi valutano le guerre per il ruolo concreto che hanno svolto - o svolgono - nel lunghissimo e accidentato cammino che l'umanità ha percorso, e che deve condurla fuori dalla originaria condizione animale di provenienza.