Che cosa legava Alessandro Leogrande, tra i più brillanti scrittori e reporter della sua generazione, ad Alexander Langer? Quale eredità ha saputo cogliere il giovane Leogrande nel pensiero critico e nell'impegno politico di uno dei più autorevoli esponenti del movimento ecologista e non violento? Questa raccolta di saggi e articoli dipana un filo comune - un modello di indagine sociale, ma soprattutto di relazione con l'Altro - a partire da un luogo speciale, l'Albania, al quale entrambi hanno dedicato diversi scritti, frutto di viaggi, incontri, esperienze personali. Un mosaico di storie e un quadro di analisi - lucide e appassionate al contempo - che compongono il ritratto di un paese in perenne bilico tra i fantasmi del passato e un presente segnato da sviluppo disordinato, velleità europeistiche e straordinarie risorse umane e culturali. Una significativa testimonianza che muovendo in particolare dall'emigrazione albanese in Italia degli anni novanta - paradigmatica e non priva di eventi tragici - offre un prezioso spunto di riflessione sulle paure e i pregiudizi che accompagnano gli attuali flussi migratori.