A duecento anni dalla nascita di Marx si annuncia una doverosa rivisitazione critica delle sue opere dopo anni di rimozione. Tra i suoi scritti politici la Critica del programma di Gotha si caratterizza per uno spirito polemico verso lo statalismo di Lassalle e anche per una incisiva proposta teorica sulla strategia della transizione. Si possono considerare queste poche e nervose pagine come una sorta di secondo Manifesto nel quale Marx formula fondamentali cenni sul rapporto tra economia e diritto, Stato e società, merito e bisogni, eguaglianza e differenza. Per l'influsso che lo scritto ha esercitato nel Novecento e per la ricchezza delle sue indicazioni, il testo di Marx viene riproposto con una ampia introduzione di Michele Prospero che ne svela la ricchezza di suggestioni ancora vitali.