È opinione abbastanza diffusa, e per molti versi condivisibile, che la qualità media della classe politica italiana sia scesa di parecchi punti negli ultimi decenni. Sono lontani anni luce i tempi in cui i nostri rappresentanti venivano guardati con rispetto per l'alto magistero svolto, e l'ammirazione o avversione verso le loro idee rimaneva nel binario di un corretto mantenimento dei ruoli. Da qualche lustro a questa parte, invece, sembra che deputati, senatori e persino membri dei vari governi che si sono succeduti abbiano un po' perso quella postura istituzionale necessaria per lo svolgimento di un così importante compito: al contrario, la sovraesposizione mediatica ha finito per moltiplicare il rischio di incappare in gaffe e strafalcioni che difficilmente oggi possono passare sottotraccia. A questo non sfugge ovviamente neanche l'attuale esecutivo, il primo nella storia del nostro Paese a essere guidato da una donna: con "Pronti? Credo..." Raffaele Guarino ripercorre quelli "prodotti" nel primo anno del Governo Meloni, lasciando al lettore la decisione se prenderli con ironia oppure indignazione.