I fenomeni delle religioni politiche e dei totalitarismi (nazismo, fascismo, comunismo) hanno costituito il tentativo di politicizzare la coscienza, espropriandola della sua autonomia nel formulare giudizi sull'uomo e sulla storia. Il volume muove dalla Grande Guerra quale momento d'origine delle religioni politiche oltre che dei totalitarismi. La declinazione delle ideologie in religioni politiche intendeva risolvere la crisi di senso in cui erano precipitati vasti settori della società borghese liberale in particolare della piccola borghesia. Attenzione è riservata agli aspetti culturali di questa crisi di senso assumendo come laboratorio La morte a Venezia di T. Mann e Il fu Mattia Pascal di L. Pirandello testi in cui si registra la dissoluzione della personalità e delle convinzioni del piccolo borghese. Se il marxismo mancava di presupposti teorico-politici per riflettere sulle religioni politiche quale tentativo di politicizzare la coscienza il liberalismo da Croce a Mises mancava di registrare che le religioni politiche e i totalitarismi rispondevano alla domanda delle masse di sentirsi protagoniste dei processi storici dopo la sensazione negativa di subire la storia.