La politica sta diventando sempre più comunicazione e marketing. Dagli Stati Uniti all'Italia si sta consolidando un nuovo modo di conquistare e gestire il consenso. E, dunque, di far politica. Nell'era del populismo (ma anche del post-populismo), nella stagione del primato dei dati e dei social network a contare sembra essere più la rappresentazione nella sfera pubblica mediata che la rappresentanza. Molte le cause e altrettante le conseguenze: ibridazione di format, mediatizzazione e personalizzazione, sondaggi, partecipazione attraverso dinamiche orizzontali e non più verticali, responsività rispetto alle decisioni assunte, ma anche alle intenzioni manifestate ripetutamente dagli attori del sistema politico non sempre con finalizzazioni in grado di risolvere i problemi del Paese. Sono tanti gli strumenti a disposizione di chi, detenendo il potere, ha come priorità del proprio agire comunicativo l'aumento del livello di engagement dei cittadini-elettori. La comunicazione politica si è trasformata da forma in sostanza. Francesco Giorgino propone un nuovo framework scientifico ed operazionale: il MICS, acronimo che segnala la forza dell'intreccio tra Marketing, Information, Communication, System. Il libro racconta tutti questi processi, assumendo come punto di partenza le vicende politiche italiane del biennio 2018-2019: l'exploit della Lega, il modello Cinque Stelle, la sinistra in cerca di identità, i due governi Conte, il fenomeno delle Sardine, il dibattito sull'Europa, l'immigrazione, il peso dell'economia e della finanza, il ruolo delle istituzioni in un contesto connotato dalla presenza di molte arene narrative. Prefazione di Giovanni Orsina.